Attraverso la storia, il racconto della quotidianità e le riflessioni di una donna che ha fatto della sua professione la sua vita, «La toga addosso» di Paola Ortolan illustra il ruolo del giudice nella sua realtà: una persona che ogni giorno mette in campo competenza e nello stesso tempo qualità umane e relazionali.
Scopriamo così che il giudice affronta travagli personali ed emotivi, che non sono lontani dai casi concreti che tratta, espressione di fenomeni sociali appartenenti a un’intera collettività. Un peso emotivo che, dall’esterno, non si vede o si vede poco.
Indossare una “toga” non significa solo applicare leggi e norme, dietro di essa ci sono anche passione e coinvolgimento e il coraggio di affrontare le proprie emozioni e le proprie risonanze emotive, senza negarle.
«Il giudice “maturo” non è quello che non ha dubbi, ma è quello che ha capacità empatiche, di accoglienza e di ascolto, e che cerca di arrivare a un equilibrio tra umanità e razionalità normativa che possa garantire alle persone la migliore decisione possibile».
Di una scrittura fluida, questo libro tesse insieme ai ricordi, al percorso e alla vita dell'autrice, temi di portata universale come la famiglia, la parità tra donna e uomo, il ruolo della donna nella società odierna come persona, come lavoratrice, come madre e come moglie, la libertà e la responsabilità delle proprie scelte.
Pillole biografiche
Paola Ortolan svolge la professione di magistrato nell’ambito del diritto di famiglia e delle relazioni famigliari da oltre vent’anni. Da dieci anni è giudice presso la sezione IX civile del Tribunale di Milano e si occupa di separazioni, divorzi e affidamento dei figli di coppie non coniugate.
In precedenza, come Pubblico Ministero, prima presso la Procura Circondariale e poi presso la Procura della Repubblica di Milano, si è occupata delle indagini nei reati di maltrattamenti in famiglia, sottrazione di minori, violazione degli obblighi di assistenza familiare, violenze sessuali contro donne e abusi sui minori. Svolge anche un’intensa attività di formatrice, in particolare sui temi della violenza domestica e della parità di genere.