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"Una buona ragione per uccidersi" di Philippe Besson

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Il titolo sicuramente non rimanda a situazioni idilliache ed ottimiste, ma questo libro è semplicemente meraviglioso. La prima sensazione che si percepisce non appena s'incomincia a leggerlo è quella di trovarsi dentro un film. La voce fuori campo ci racconta la vita di due personaggi, Laura e Samuel.
Lo stile scelto dall'autore, Philippe Besson, è quello della sceneggiatura, quello dell'incedere per fotogrammi, l'intera storia è viva dinanzi ai nostri occhi e tutti i sensi ne sono catturati.  E' una sensazione netta, precisa, riconoscibile. Man mano che gli occhi scorrono le parole, nella mente esse si tramutano in immagini e il tutto si trasforma, per il lettore, in un film intimo e personale, perchè è chi legge che dà volto ai personaggi e alle loro emozioni, e alle scenografie dei paesaggi, persino gli odori sono avvertiti in maniera inequivocabile.

Il sapore, forte e deciso, che hanno queste pagine è quello intenso della malinconia. E' una tristezza traboccante, grigia, profonda...eppure, straordinariamente bella. Semplice. Quella che almeno una volta nella vita abbiamo provato (e proviamo) tutti, e senza la quale non avremmo modo di comprendere il fine ultimo della nostra stessa esistenza.

"... la mattina quando si svegliava, si sentiva di fronte a un numero infinito di possibilità, aveva l'impressione che il futuro gli appartenesse. Era la giovinezza, molto semplicemente, ma lui non lo sapeva. Poi è passata. Molto presto, è stato troppo tardi. Alla fine lo aveva capito."

I capitoli si alternano, descrivendo la vita dei due personaggi: Laura Parker, una donna (moglie e madre) che ha appena divorziato e che per dare un senso alla sua vita cerca di ricominciare svolgendo un lavoro part-time al Joy's Cafè, e Samuel, devastato dalla morte del figlio diciassettenne. I loro destini, ad un certo punto della storia, si incroceranno. Potranno salvarsi a vicenda o rimarranno intrappolati in questa vita, preda nei loro pensieri?
Tutto si svolge nel periodo delle elezioni americane, in un solo giorno, il 4 novembre 2008 si fa la Storia, l'America si prepara ad eleggere il suo primo presidente di colore. Newport Beach, nella contea di Orange (California), è il luogo chiave di tutto.
L'unica pecca è che forse il finale è stato un pò troppo veloce ma estremamente avvincente, ho letto questo libro, praticamente in tre pomeriggi e lo consiglio a tutti

"Una buona ragione per uccidersi"è un romanzo sulla malinconia moderna, sul senso di vuoto e di sfiducia nel quale sprofonda la società contemporanea, dove non si dà valore più a niente, neppure, forse, alla vita stessa, il bene supremo di ognuno. Come scritto sulla quarta di copertina "Philippe Besson si concentra sui gesti meccanici che formano il nostro quotidiano, soffermandosi su un unico giorno, amplificandone ogni dettaglio, ingrandendolo e ponendolo sotto una luce spietata. Perchè in fondo lo scorrere del tempo è tutto quel che rimane agli sconvolgenti personaggi di questo romanzo".
Questo libro ci pone dinanzi ad uno specchio, ci costringe a leggerci dentro, a stare faccia a faccia con le nostre paure e la disperazione, che tra tutte le minacce che possono colpirci, è la più spaventosa.
A fine lettura, ogni lettore troverà le risposte che cerca.

Grazie a Edizioni Clichy per questa opportunità.
SCHEDA LIBRO
Titolo: "Una buona ragione per uccidersi"
Titolo originale" Una bonne raison de se tuer"
Editore: Clichy
Traduttore: Barbara Puggelli
Pagine: 281
ISBN: 978 88 6799 008 5
Prezzo: € 16
puoi acquistarlo qui

Pillole biografiche
Nato nel 1967 in un paesino della Charente, Philippe Besson si trasferisce nel 1989 a Parigi, dove inizia a insegnare Diritto alla Sorbonne. Nel 2001 pubblica Un amico di Marcel Proust (Guanda, 2005), che si
aggiudica il Prix Emmanuel-Roblés dell'Académie Goncourt, e Son frère, che vince il Prix Fémina e viene portato sullo schermo da Patrice Chéreau. E le altre sere verrai, pubblicato nel 2003 (Guanda, 2004), vince il Prix Rtl-Lire. Del 2003 è anche Un ragazzo italiano (Guanda, 2007). Nel 2004 esce I giorni fragili di Arthur Rimbaud (Guanda, 2006) e nel 2006 L'Enfant d'Octobre, che suscita una vasta eco polemica per l'attualità dei suoi temi. Nel 2007 pubblica Come finisce un amore (Guanda, 2009).



Curiosità
Il libro è un omaggio che l'autore fa al film, del 1977, "Una giornata particolare" di Ettore Scola con Sofia Loren e Marcello Mastroianni




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