Un film surreale, ambientato nell'immaginaria Repubblica di Zubrowka, un film pò magico, poetico, divertente, ma anche d'azione con inseguimenti e sparatorie, un pizzico di mistero, un cast stellare e una manciata di risate.
Guardando le scene scorrere dinanzi ai miei occhi, ho avuto la chiara percezione di "guardare un libro", sì, esattamente questo, guardare una storia raccontata in modo così dettagliato e coinvolgente che mi è sembrato di perdermi nel mondo immaginario che noi lettori conosciamo molto bene e che inizia quando iniziamo ad annusare e sfogliare le pagine di un libro, che fortemente ci sorprende (il film infatti si divide in capitoli). Ho amato ogni cosa di questo film, meno il finale che lascia un pò sbigottiti, avrei voluto fosse sviluppato maggiormente.
Al centro della storia vi è l'amicizia tra lo sciupafemmine (di donne di età avanzata) Gustave H (interpretato dal grande Ralph Fiennes, protagonista indimenticabile de "Il Paziente inglese"), portiere di un lussuoso albergo il Grand Budapest Hotel, e il giovane lobby boy Zero Moustafa (interpretato da Tony Revolori, esordiente ma ha dimostrato di avere stoffa per il mestiere di attore).
Quando un'anziana cliente dell'hotel, Madame D, e amante di Gustave H, viene trovata morta, i due vengono coinvolti in una vicenda rocambolesca volta alla ricerca della verità circa un testamento, e nella fattispecie il famoso e prestigioso quadro "Ragazzo con mela", tanto agognato dagli eredi della donna che non si faranno scrupoli pur di venirne in possesso.
All'interno della vicenda c'è tempo anche per una storia d'amore quella tra Zero e Agata, la pasticceria dei dolceti Mendl's. Proprio questi dolcetti mi hanno incuriosito tantissimo, sono stati un dettaglio che ha reso ancor più particolare, a mio avviso, il film: si tratta, nello specifico, dei Courtesan au chocolat della pasticceria Mendl’s, la più importante dello stato di Zubrowka nel quale il film è ambientato. Questi dolcetti avranno un ruolo fondamentale nell'evolversi del film, che lascio scoprire a voi.
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Facendo ricerche su internet alla ricerca dell'esistenza di questi dolcetti (che non vedo l'ora di realizzare) mi sono imbattuta in un articolo del Corriere della sera e ricopio qui la ricetta:
La pasta
Fai una pasta choux di farina, acqua , burro e uova. Anche se le proporzioni possono variare a seconda della propria altitudine e dell’umidità, si consiglia :
1 tazza di farina
1 tazza di acqua fresca
1/4 lb ( 1 panetto) di burro 4 uova sbattute in una ciotola Un pizzico di sale Un grosso pizzico di zucchero
Portate acqua, burro, sale e zucchero a ebollizione. Togliere dal fuoco e mescolare rapidamente la farina setacciata. Tornare di nuovo al bollore per qualche minuto, mescolando, quindi fate cuocere fino a quando la pasta forma un unico impasto. Lasciare raffreddare quanto basta per tenere le uova dalla cottura e mescolate in modo molto graduale con un grosso cucchiaio di legno.
Ricoprite un vassoio con una panno e formate un tubo con l’impasto che dividerete in piccoli mucchietti della dimensione di un cucchiaio. Avrete bisogno di formare palline di pasta di piccole, medie e grandi dimensioni (cucchiaio grande, cucchiaino piccolo e di dimensione di una nocciola) per comporre una cortigiana. Cuocere in forno a 350F ( 180 C ) per circa 25-35 minuti . I dolci più piccoli è meglio metterli su un vassoio separato perché cuociano più velocemente.
Togliere dal forno e con delicatezza, fare un piccolo foro allo choux per permettere al vapore di fuoriuscire .
Il riempimento:
Una volta raffreddati, i choux grandi e medi devono essere riempiti con una crema pasticcera di cioccolato, tuorli d’uovo e zucchero.
1 tazza e mezza di latte intero
Molti pezzi grossi di cioccolato fondente 3 tuorli d’uovo
1/4 di tazza di zucchero
2 cucchiai di cacao in polvere 1 cucchiaio di farina di amido di mais per addensare. Scaldare il latte piano piano e aggiungere il cioccolato, mescolando per scioglierlo, finchè diventa un fumante cioccolato al latte.
Sbattere i tuorli d’uovo, la farina, lo zucchero, il cacao e un paio di cucchiai di amido di mais in un impasto omogeneo. Aggiungere metà del latte-cioccolata calda alla ciotola, un po’ alla volta, mescolando continuamente. Quindi aggiungere questa mistura nel resto del latte caldo, mescolando a fuoco dolce per qualche minuto fino a quando il composto si addensa ad una crema. Togliere dal fuoco e freddo.
Assemblage
Una volta raffreddata la crema di cioccolato in una tasca da pasticcere e spingetela dentro alle palline di pasta grandi e medie.
Preparate lo zucchero a velo, un pizzico di vaniglia e il latte sufficiente per raggiungere la consistenza desiderata . Separare in 3 piccole ciotole e aggiungete del colorante alimentare per ciascuno – uno rosa, uno lavanda, uno verde pallido. Preparate anche una piccola quantità di glassa bianca.
Per assemblare una cortigiana, immergere una grande palla di pasta frolla ripieno nella glassa rosa (nel mezzo) e posizionarla su un piccolo vassoio. Ripetere con la pallina di media grandezza nella glassa lavanda e piazzatela sopra a quella rosa. Premere delicatamente così si attacca bene. Ripetere la stessa operazione con la palina più piccola nella glassa verde quindi posizionarla in cima a quella mediana. Decorare con un filo di glassa bianca, se lo desiderate. Infine posizionate una fava di cacao in cima alla torre come guarnizione .
Servite fresco.
Come scritto nell'articolo, si ritene che tali dolcetti sono ispirati alle Religieuse inventate da Pantarelli, il cuoco fiorentino della corte di Francia, nel 1540 per Caterina de’ Medici. [Essendate]
Un film colmo di ispirazioni la prima delle quali è Stefan Zweig, perchè il film - come sostiene il regista Wes Anderson -si ispira, appunto, alle sue opere. In modo particolare all’ultimo romanzo di Zweig, "Estasi di libertà", ambientato in un hotel di lusso a Pontresina.
Trama di Estasi di libertà
Estate 1926. Christine Hoflehner è una giovane postina in un piccolo borgo austriaco. Un giorno Christine riceve un telegramma e viene invitata in uno strano hotel a Pontresina, e finisce per prendere il posto della ricca nipote del nobile van Boolen. La sua vera identità verrà scoperta e il ritorno al paesino sarà inevitabile, così come la conseguente depressione aggressiva. Christine inizia allora a frequentare Vienna, dove conosce Ferdinand, che ha perso la sua gioventù in guerra. Insieme programmano un suicidio, che però non avverrà. Ferdinand le propone di fare una rapina alla posta e poi di scappare e vivere per sempre insieme. Il romanzo finisce con un sì. L'ultimo romanzo finora inedito dello scrittore austriaco, comparso in Germania e in Francia nel 1982 e finalmente proposto anche in Italia.

Non vedo l'ora di leggere "Estasi di libertà" per Edizioni Clichy e di recensirlo per voi.
Qualcuno l'ha letto?