La casa editrice Venexia ha dei piccoli tesori, che vorrei condividere.
Ho letto, per ora, "Le tredici lune" di Luisa Francia e leggiucchiato gli altri due, e posso affermare che sono dei veri e propri gioielli del risveglio femminile. L'ho letto in un breve lasso di tempo, ma lo consulto costantemente. La scrittura è semplice ed immediata, e grazie a tale lettura si scoprono archetipi e simbolismi che facevano parte di epoche lontane, che ritornano alla luce attraverso la conoscenza e la consapevolezza di se stesse, in quanto Donne. L'autrice, Luisa Francia ha studiato le medicine popolari e le tradizioni magiche, dove per magia non s'intende la banale e vuota, ormai stereotipata, figura del mago cartomante, ma s'intende un'affinata arte che si riferisce all'intuito femminile, potere che secoli di maschilismo ha soffocato e inibito (se siete interessati leggete "Donne che corrono coi lupi" della Dott.ssa Clarissa Pinkola Estes). La Francia, infatti, prende le distanze dai luoghi comuni sulla magia e invita a utilizzare il testo come materiale ludico per ri-avvicinarsi alla cultura matriarcale, a quei riti che le donne non solo svolgono da sempre, ma che hanno già in sè (si pensi al ciclo mestruale in forte connessione con la Luna, leggete "Luna rossa" di Miranda Gray).
L'autrice, ispirandosi alla luna, ci conduce per mano alla scoperta di 13 archetipi, si focalizza su una figura mitologica, su una pianta, su un animale totemico e sulla relativa danza da praticare, per collegare mente, corpo e spirito. Attraverso questi studi, la Francia esorta la donna a riscoprire la sua Femminilità, intesa non come sensualità, ma come potere da porre in risalto attraverso anche la storia delle donne che son state prima di lei. Il riferimento ai miti e alle leggende è prezioso, sono appassionata di queste tematiche e "Le tredici lune" ha intensificato i miei studi entnoantropologici, arricchendo i miei orizzonti culturali e personali.
Attraverso le tredici lune, che possono essere lette come tredici racconti, si può trovare la propria luna di nascita quella a cui si è più intimamente legate, o quella con cui si hanno più affinità, in modo da recuperare l'energia femminile e autoalimentarla, avendone cura.
In conclusione, viene proposto un bellissimo racconto sulla Festa delle Fate che impreziosisce ulteriormente il testo.
Un libro indispensabile.
"Le tredici lune"
I primi calendari dell’umanità sono nati dall’osservazione dei cicli lunari, tredici in un anno. L’autrice ne trae spunto per stimolare la donna a riscoprire i suoi poteri intrinseci, ma anche la sua storia. Luisa Francia dedica ad ogni luna piena o nuova un capitolo, che si focalizza su una figura mitologica e la relativa danza. Numerose sono le informazioni che trattano piante, simboli, erbe, leggende, rituali, divinità. Il sangue mestruale, la crescita delle piante, i movimenti dell’acqua seguono, infatti, i passaggi e le fasi della luna, con cui le donne hanno sempre avuto un legame molto stretto e su cui hanno costruito le prime forme di conoscenza e scienza. Le tredici figure mitiche, dalle fate/streghe delle Dolomiti alle sibille mediterranee, ci guidano con le loro danze alla magia naturale del regno dell’invisibile e dell’inaudito.
Pillole biografiche
(dalla Prefazione di "Le tredici lune")

Ha contribuito a svincolare la parola "strega" da ogni accezione negativa patriarcale e a riominarla compe potenzialmente liberatoria.
Nata a Monaco di Baviera, è autrice di saggi, sceneggiature cinematografiche (tra cui, con Margarethe von Trotta, “Il secondo risveglio di Christa Klages”), film, dipinti e installazioni artistiche. Giornalista freelance, scrive libri, tiene seminari, conferenze e performance incentrate sulle energie magiche come forma di comunicazione e veicolo di comprensione spirituale. I suoi viaggi in Africa occidentale, Sahara, India, Tibet e Nepal l’hanno avvicinata alle tradizioni sciamaniche e ai rituali magici.