Le cugine Martìnez, sono "quattro piccole donne", ognuna con il proprio carattere e una visione precisa del mondo, ognuna con le proprie virtù e i propri difetti, legate da un affetto profondo e dal filo della memoria.
Marcela Serrano anche questo volta (dopo "L'albergo delle donne tristi" e "Antigua vita mia"), riesce a fare pieno centro. Il suo modo di raccontare il mondo femminile ha qualcosa di magico, incanta chi legge e le pagine di questo libro riescono a penetrare nel cuore della lettrice (o del lettore, perchè no).

Il libro della Serrano ci fa capire che la famiglia è sempre un approdo sicuro e che la solidarietà femminile è un valore da coltivare e celebrare.
La storia si svolge in Cile, e ricopre un periodo di tempo che va dall'11 settembre 1973 di Salvador Allende all'11 settembre 2001, data dell'attentato alle Torri gemelle.
La particolarità della narrazione sta infatti nella circostanza che il romanzo è ambientato sempre nel mese di Settembre: inizia a Santiago del Cile 2002, poi Tangeri 1996, Uganda 1982, Caracas 1994, Le Luberon 2001, infine Cile del Sud 2002.
Tra ricordi e fatti del presente, La Serrano ci accompagna per mano nella vita delle protagoniste, raccontandoci dei segreti dei loro cuori e sullo sfondo, sempre ben presente, lo scenario storico. L'11 settembre 1973 aveva determinato profondi cambiamenti e il Cile da allora non sarebbe stato più lo stesso (n.d.r.: Il generale Pinochet, alla guida dell'esercito, prese il potere con un colpo di Stato l'11 settembre 1973, cingendo d'assedio il Palazzo Presidenziale, attaccandolo via terra e bombardandolo con dei caccia Hawker Hunter di fabbricazione britannica. Il Presidente Salvador Allende morì nel corso dell'attacco.)
Nonostante il libro mi sia piaciuto nel suo complesso, perchè avvincente e ricco di rimandi al classico alcottiano, vi sono stati dei dettagli che non ho digerito: la storia ci viene narrata da una voce fuori campo che ogni tanto entra in scena con fastidiosi "ma ritorniamo a...".
Tali dettagli però possono passare anche in secondo piano quando ci s'imbatte in frasi come questa:
"Quando Oliverio insisteva nel dire che doveva fare la scrittrice, Ada rispondeva che non tutti erano obbligati a scrivere romanzi, c'erano anche le persone che li recensivano, per esempio, o li pubblicavano o li leggevano soltanto. La letteratura ti pone dall'altra parte della vita, gli spiegava, o forse mi sbaglio e ti colloca proprio nel cuore della vita, comunque in nessun caso ti confina nella normalità, nelle anguste strettoie del quotidiano. Per cui sono in salvo. Ada è convinta che la sua vita sarebbe davvero prosaica se non fosse la grande lettrice che è."
Libro consigliatissimo.
Titolo: "Arrivederci piccole donne"
Titolo originale: Hasta siempre mujercitas
Autore: Marcela Serrano
Editore: Mondadori I Miti
Pagine: 269
Prezzo: € 5
ISBN: 9771123835008
DALLE PAGINE ALLA PELLICOLA
Protagoniste:
Katharine Hepburn: Jo March
Joan Bennett: Amy
Jean Parker: Beth
Frances Dee: Meg

Piccole donne (Little Women) è un film del 1949, diretto dal regista Mervyn LeRoy
Protagoniste:
June Allyson: Jo March
Elizabeth Taylor: Amy March
Janet Leigh: Meg March
Margaret O'Brien: Beth March
Piccole donne (Little Women) è un film del 1994, diretto dalla regista australiana Gillian Armstrong.
Winona Ryder: Jo March (attrice che amo!)
Trini Alvarado: Meg March
Claire Danes: Beth March
Kirsten Dunst: Amy March da piccola
Samantha Mathis: Amy March
Susan Sarandon: Signora March
Buona lettura e...buona visione!